I "risseu" eseguiti dal maestro Mauro Cella
TECNICHE





Realizzazione:
La posa di un risseu è preceduta dalla realizzazione di un disegno precostituito sulla pavimentazione da decorare, su cui si baserà l’opera. La base è costituita da una malta di calce e porcellana in polvere.
I ciottoli che compongo la decorazione sono sassi scelti per il colore e la loro dimensione sulle spiagge dei fiumi o del mare o nelle cave. Di colore nero (serpentinite) o bianco (quarzo o calcite), più raramente rossastri (diaspro), vengono livellati da un lato con una mazzetta per adattarli meglio alla base su cui andranno ad essere fissati.
Risseu è una tecnica che sconfina nell’arte di decorare con una materia prima “macrobiotica” del territorio ligure. Pietre raccolte sulle spiagge, nelle cave, lungo il greto dei torrenti che a partire dal XVII°,XVIII° secolo sono sinonimo della tecnica creativa e tenacia degli artigiani liguri.
Per dare un’idea del lavoro certosino della posa, basti sapere che la copertura di un piccolo sagrato richiede circa tre milioni di ciottoli. È al gusto per i mosaici dell’epoca greco-romana che attinge questa tecnica, che attraverso un disegno precostituito con la tecnica del traforo su di una malta di calce e porcellana in polvere, che fa da sottofondo ai ciottoli selezionati per forma e colore e posati e livellati battendoli con mazzette da pavimentista in modo da finire assolutamente in giornata, sperando nella clemenza del tempo, la porzione di disegno precostituito. I colori predominanti sono il bianco e il nero, quasi a sottolineare la scarsa propensione ai mezzi toni del carattere dei liguri, più raramente troviamo anche il rossiccio e il rosa.
C’è chi attribuisce la tradizione di decorare i sagrati delle chiese con l’acciottolato policromo, all’antica usanza di cospargere di petali di fiori le strade durante la processione del Corpus Domini, quasi a voler cristallizzare per tutta l’arco temporale dell’anno questo gesto di devozione. Ma non solo i sagrati delle chiese, anche i sentieri delle ville nobiliari genovesi e gli atrii degli antichi palazzi sono adornati da preziosi Risseu colorati, oltre ai carruggi e alle piazzette di molti centri storici.
LA TECNICA ANTICA
Prevede quasi sempre le seguenti fasi:
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fase la preparazione di una sottofondazione di ghiaia grossa con funzione di vespaio.
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fase la giacitura, scavando pareggiando, consolidando il terreno e stendendo il “letto di posa” solitamente formato dallo strato di sabbia bagnata battuta a cui veniva aggiunta una minima parte di calce, o in alternativa viene steso e battuto un impasto composto da sabbia mescolata con terriccio.
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fase realizzazione del primo tracciamento direttamente materializzato con lenze e chiodo picchetto, si provano i cartoni, linee di riferimento, campiture disegni e disposizioni.
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fase con carta/lucida pellicola trasparente si trasferiscono si carta i disegni, quindi con la tecnica antica della trasposizione del disegno su supporto di realizzazione si procede al ripasso del disegno tramite la foratura con ago su cuscino per punti.
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fase sottofondo realizzato come malta di calce “asciutta” con sabbia di fiume con aggiunta di calce idraulica naturale nella ragione di ca. 350kg per metro cubo di sabbia e impastato con ca. 60litri di acqua il tutto per uno spessore tra i sei e gli otto centimetri livellato e compattato e livellato.
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fase si trasferiscono quindi le linee definitive delle campiture tramite lenze e i punti di riferimento precedentemente individuati e si trasferiscono i disegni complessi tramite lo spolvero della matrice trasparente precedentemente forata tramite con calce bianca in polvere.
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fase inizio della posa dei sassi a partire dai cordoli e in particolare dalla posa dei ciottoli di bordo che a seconda dei casi e dell’effetto cromatico di tessitura che si vuole ottenere e in relazione alla forma dei sassi stessi si posizioneranno perpendicolarmente o parallelamente alla linea stessa di confine tra due colori anche con l’attenzione dello scolo delle acque.
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fase riempimento e chiusura dei campi interni.
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fase battitura a mano con tacchi di legno (dimensioni di ca. 60cm per 30cm dotati di maniglione) per far si che non si rovinino le pietre e che e livellamento da eseguirsi rigorosamente ogni sera al termine della giornata di posa.
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fase stuccatura generale al termine di tutta la posa da eseguirsi con la stesura di una malta a base di calce idraulica “liquida” con acqua dosata a 450kg di calce per metro cubo di sabbia di fiume con ca. 100litri di acqua. La stesura è ad intasamento a rifiuto su tutta la superficie contemporaneamente.
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fase prima pulitura da effettuarsi dopo circa due ore con l’ausilio di getto d’acqua e spazzole e scope di saggina al fine di rimuovere la malta in eccesso e
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fase seconda pulitura con acqua e spugne sacchi di iuta per effettuare la lucidatura e mettere in evidenza le teste delle pietre con i loro cromatismi.
LA TECNICA ATTUALE
Prevede a differenza di quella antica sta nell’evento e disponibilità dei cementi che conferiscono una maggiore impermeabilità e rigidezza alla pavimentazione quindi con minori rischi di deformazione e degrado:
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fase la preparazione di una sottofondazione di ghiaia grossa con funzione di vespaio.
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fase la giacitura, scavando pareggiando, si realizza su massetto di calcestruzzo che può essere armato con rete elettrosaldata livellato secondo le pendenze di riferimento.
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fase realizzazione del primo tracciamento direttamente materializzato con lenze e chiodi picchetto, si provano i cartoni, linee di riferimento, campiture disegni e disposizioni.
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fase con carta/lucida pellicola trasparente si rilevano e si trasferiscono su carta i disegni, quindi con la tecnica antica della trasposizione del disegno su supporto di realizzazione si procede al ripasso del disegno tramite la foratura con ago su cuscino per punti.
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fase sottofondo realizzato come malta di calce e cemento “asciutta” con sabbia di frantoio e sabbia di fiume con aggiunta di calce nella ragione di ca. 160kg per metro cubo di sabbia e cemento in polvere nella ragione di ca. 240kg per metro cubo di sabbia e impastato con ca. 80 litri di acqua il tutto per uno spessore tra i sei e gli otto centimetri livellato e compattato e livellato.
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fase si trasferiscono quindi le linee definitive delle campiture tramite lenze e i punti di riferimento precedentemente individuati e si trasferiscono i disegni complessi tramite con calce bianca in polvere.
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fase inizio della posa dei sassi a partire dai cordoli e in particolare dalla posa dei ciottoli di bordo che a seconda dei casi e dell’effetto cromatico di tessitura che si vuole ottenere e in relazione alla forma dei sassi stessi si posizioneranno perpendicolarmente o parallelamente alla linea stessa di confine tra due colori anche con l’attenzione dello scolo delle acque.
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fase riempimento e chiusura dei campi interni.
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fase battitura a mano con tacchi di legno (dimensioni di ca. 60cm per 30cm dotati di maniglione) per far si che non si rovinino le pietre e che e livellamento da eseguirsi rigorosamente ogni sera al termine della giornata di posa.
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fase stuccatura generale al termine di tutta la posa da eseguirsi con la stesura di una malta a base di calce e cemento “liquida” con acqua dosata ca. 100litri e (20%) 90kg di calce per metro cubo di sabbia di fiume, e cemento in polvere nella ragione di ca. (80%) 360kg per metro cubo di sabbia. La stesura è ad intasamento e rifiuto su tutta la superficie contemporaneamente.
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fase prima pulitura da effettuarsi dopo circa due ore con l’ausilio di getto d’acqua e spazzole e scope di saggina al fine di rimuovere la malta in eccesso e
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fase seconda pulitura con acqua e spugne sacchi di iuta per effettuare la lucidatura e mettere in evidenza le teste delle pietre con i loro cromatismi.
La decorazione dei lastrici acciottolati poteva essere intercalata con lastre di ardesia o più raramente con mattoni disposti a coltello. Oltre a quella decorativa secondaria, la funzione di tali elementi era quella di costruire per l’acciottolato un fianco saldamente conficcato e pertanto atto a reggere le spinte laterali determinate dai vari ciottoli disposti intorno al motivo centrale.